La storia di Cà Toresele

Cà Toresele nasce dal desiderio di creare una realtà green ed ecosostenibile, regalare emozioni dimenticate e riscoprire sapori autentici legati alla tradizione.  La struttura è composta da tre cuori pulsanti: il relais, l’osteria, il giardino. Il progetto inizia a prendere forma qualche anno fa a pochi passi dall’Osteria Pizzeria San Mattia.

Lorenzo e Marco

Lassù, tra le colline veronesi, Lorenzo e Marco e  sono uniti dal desiderio comune di creare un locale dove ci si senta come a casa. Un locale in cui si utilizzino solo materie prime provenienti dal territorio italiano, il vero Made in Italy, e quando possibile, provenienti da contadini locali. Il loro sogno è proporre un prodotto a Km 0 e accorciare la filiera: nasce così l’idea dell’orto. 

L’avventura per realizzare il sogno inizia nel 2018 e Cà Toresele viene inaugurata
nell’agosto 2019. Cà come abbreviazione di casa, Toresele che è il nome dialettale delle colline Torricelle in cui si trova. 

L’avventura per realizzare il sogno inizia nel 2018 e Cà Toresele viene inaugurata
nell’agosto 2019. Cà come abbreviazione di casa, Toresele che è il nome dialettale delle colline Torricelle in cui si trova. 

Cocktail bar estate Cà Toresele

È un progetto in cui
trovano spazio diverse realtà che si
sviluppano in un unico suggestivo contesto:
un relais ecosostenibile di sei stanze,
un’osteria di terra e mare con orto ed uno splendido giardino.

È un progetto in cui
trovano spazio diverse realtà che si  sviluppano in un unico suggestivo contesto: un relais ecosostenibile di sei stanze,
un’osteria di terra e mare con orto ed uno splendido giardino.

Cà Toresele è una famiglia formata da persone unite dal desiderio di creare un mondo migliore ed educare ad una alimentazione sana e consapevole:  “Crediamo che consumare italiano e quando possibile locale, possa essere rivoluzionario”.

Cà Toresele è una famiglia formata da persone unite dal desiderio di creare un mondo migliore ed educare ad una alimentazione sana e consapevole:  “Crediamo che consumare italiano e quando possibile locale, possa essere rivoluzionario”.